L’Istituto Superiore di Sanità ,riporta i dati sull’influenza attraverso il bollettino Influnet , avvalendosi del contributo dei medici di medicina generale, pediatri e Laboratori regionali. Nella 1° settimana di gennaio del 2019, in Italia, le sindromi influenzali raggiungono 323.000 casi . Nella 2° settimana c’è stato un brusco aumento di influenza e si raggiungono i 431.000 casi . Per un totale dall’inizio della sorveglianza di poco più di un 2.240.000 di casi. Le Regioni maggiormente colpite sono Piemonte, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
Che cosa è l’influenza?
L’influenza è una malattia infettiva respiratoria acuta causata dal virus dell’influenza ,virus RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae . I virus dell’influenza sono di solito classificati in tre tipi : A ; B ; C (anche se c’è prova di un quarto tipo D).
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- I virus di tipo A : sono i più comuni e possono colpire sia l’uomo che gli animali. Sono suddivisi in sottotipi perché presentano numerose coppie di due glicoproteine sulla loro superficie . Le glicoproteine sono: l’emoagglutinina – HA e la neuroaminidasi – NA verso cui sono rivolte le difese immunitarie dell’organismo umano. Oggi si identificano 16 sottotipi di HA e 9 di NA. Attraverso un meccanismo di ricombinazione genica i virus subiscono delle mutazioni sia a livello del gene della proteina HA che del gene della proteina NA. Queste mutazioni causano pandemia . Ad esempio nell’agosto del 1918 si diffuse l’influenza spagnola –H1N1- risultando particolarmente violenta e letale ,uccidendo di fatto in 6 mesi 25 milioni di persone .
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- I virus di tipo B: non causano pandemie e sono presenti solo nell’uomo
- I virus di tipo C: non causano pandemie e comportano un’infezione asintomatica simile ad un raffreddore.
I sintomi riconducibili ad un’influenza in genere sono: dolori articolari, muscolari ,febbre alta ,mal di gola, mal di testa raffreddori ma anche disturbi gastrointestinali. L’infezione si trasmette rapidamente per via aerea attraverso goccioline di saliva, starnuti e tosse . I soggetti più a rischio sono neonati, persone anziane e soggetti con malattie croniche .
La diagnosi tuttavia non è semplice in quanto sono tanti i microrganismi che possono provocare dei sintomi simili a quelli dell’influenza. Di solito il medico esegue una diagnosi in base ai sintomi clinici e in base ad uno esame obiettivo tenendo conto anche dell’andamento epidemiologico dell’infezione.
Per avere la certezza dell’infezione si può ricorrere all’esame in laboratorio, in questo modo si conferma o si esclude un’influenza . Si può ricorrere a terapie più appropriate limitando l’uso degli antibiotici.
Dati rapporto influnet disponibili su : https://old.iss.it/site/RMI/influnet/pagine/rapportoInflunet.aspx
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